Trattamento iniziale della malattia di Parkinson. Un’evidence-based review


Nel 1993 l’ American Academy of Neurology ( AAN ) Practice Parameter on Medical Treatment of Parkinson’s Disease aveva concluso che la Levodopa era il farmaco più efficace nel mantenimento di questa malattia.
Da allora sono stati introdotti in terapia nuovi farmaci, tra cui gli agonisti della dopamina non derivati dall’ergot, e la LevoDopa SR ( a rilascio controllato ), ponendo dei nuovi quesiti:
- La Selergina offre neuroprotezione ?
- Qual è il miglior farmaco con il quale iniziare il trattamento sintomatico ?
- La Levodopa a ritardo controllato presenta benefici rispetto alla formulazione a cessione immediata ?
Utilizzando i principi dell’evidence-based-medicina, è stata eseguita una revisione della letteratura, attraverso la consultazione di MEDLINE, EMBASE e la Cochrane Library tra il 1966 ed il 1999, focalizzando l’interesse sulla malattia di Parkinson de novo.
In base a questi dati i Membri del Quality Standards SubCommittee of the American Academy of Neurology hanno potuto concludere che la Selergina esercita solo un lieve beneficio sulla sintomatologia della malattia ( livello A, classe di evidenza II ) senza alcuna evidenza di azione neuroprotettiva ( livello U, classe di evidenza II ).
Nei pazienti con malattia di Parkinson, che richiedono una terapia sintomatica può essere impiegata la Levodopa o un agonista della dopamina ( livello A, classe di evidenza II ). La Levodopa favorisce maggiori benefici motori, ma è associata a maggiori rischi di discinesia.
Non esiste alcuna evidenza che l’impiego iniziale di Levodopa SR fornisce un vantaggio rispetto alla LevoDopa a cessione immediata ( livello B, classe di evidenza II ). ( Xagena2002 )

Miyasaki JM et al, Neurology 2002; 58: 11-17


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